
Akerusia Danza al Teatro Nuovo per la rassegna COREO/GRAFIE
Dal 22 al 26 ottobre, il Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo ospita la rassegna di danza contemporanea e teatro-danza Coreo/grafia, realizzata in collaborazione con Oltre la Linea Festival. Una settimana dedicata alla ricerca coreografica e alla contaminazione tra linguaggi, che riunisce alcune delle realtà più significative del panorama nazionale.
Tra i protagonisti, la compagnia Akerusia Danza, diretta da Elena D’Aguanno, presenta un articolato percorso tra visione poetica, sperimentazione e memoria, con due produzioni — Tearra e mo·ṣài·co_FRAMMENTI DI… — una coproduzione con Pindoc, Soffia il vento, e la performance Atto bianco di sfera ovale, firmata dalla stessa D’Aguanno.
Terra – L’essenza primordiale del movimento
“Terra rossa, terra nera, … dal verde riarso, dove sono parole antiche e fatica sanguigna…”
(Cesare Pavese, “La terra e la morte”, 1945)
Tearra è una coreografia che si nutre di suggestioni poetiche e ancestrali, ispirata al dialogo intimo tra l’uomo e la terra, intesa come elemento reale, universale e simbolico. I corpi dei danzatori disegnano ritmi, suoni e colori, evocando le stagioni della vita e la ciclicità della natura.

Progettazione artistica e coreografia: Elena D’Aguanno, Marcella Martusciello
Danzatrici: Marcella Martusciello, Chiara Sorrentino, Noemi D’Angelo
Musiche originali: Julia Primicile Carafa
Costumi: Leandro Fabbri
Produzione: Akerusia Danza
La creazione, sospesa tra evocazione e materia, diventa una preghiera laica alla Terra: madre, memoria, forza e continuità.
Mosaico …frammenti di – L’arte di unire gli opposti
In Mosaico….frammenti di, la danza incontra l’arte musiva in un intreccio di linguaggi e simboli. Come le tessere di un mosaico, i corpi dei danzatori si incastrano, si uniscono, si scompongono per ricomporsi in nuove forme e combinazioni di senso.

Un’opera che celebra la diversità come valore fondante e lo “scarto” come punto di forza creativo: ciò che non trova posto nel disegno diventa esso stesso forma, ritmo e narrazione.
Suoni, gesti e movimenti si fondono in un crescendo coreografico e musicale, costruendo una sinestesia visiva e sonora che rimanda alla continuità tra arte, materia e spirito.
Coreografie: Sabrina D’Aguanno
Musiche: autori vari
Interpreti: Althea Esposito, Margherita Gallo, Maria Giulia D’Angelo, Noemi D’Angelo
Produzione: Akerusia Danza
Soffia il vento – Il tempo dell’altrove
Con Soffia il vento, coproduzione Pindoc / Akerusia Danza, la rassegna accoglie un intenso omaggio alla scrittrice Katherine Mansfield, figura emblematica della letteratura del primo Novecento, narratrice di una sensibilità sospesa tra luce e inquietudine.

Lo spettacolo, scritto e interpretato da Giorgia Palombi con la danzatrice Francesca Schipani, le coreografie di Ricky Bonavita e il coordinamento artistico di Elena D’Aguanno, è un racconto poetico sul tempo e sulla memoria, sull’impossibilità di appartenere a un solo luogo.
Attraverso la danza e la parola, Soffia il vento evoca il senso dell’“altrove” che accompagnò per tutta la vita la scrittrice neozelandese, nata a Wellington nel 1888 e vissuta in Europa in una continua ricerca di casa e identità. Il vento diventa qui metafora del viaggio interiore, del desiderio di libertà e del dolore di chi è inseguito dal tempo.
“Il racconto dell’altrove è l’essenza di Soffia il vento perché Katherine Mansfield è nata in un altrove che si è portata dentro per tutta la sua vita…”
Un lavoro delicato e struggente, che unisce teatro e danza in un equilibrio lirico, dove la parola si fa gesto e il gesto diventa memoria.
Regia e interpretazione: Giorgia Palombi
Danzatrice: Francesca Schipani
Coreografie: Ricky Bonavita
Coordinamento artistico: Elena D’Aguanno
Coproduzione: Pindoc / Akerusia Danza
Atto bianco – poesia del corpo e del silenzio
Chiude la presenza di Akerusia Danza nella rassegna Coreo/grafia la performance Atto bianco di sfera ovale, firmata da Elena D’Aguanno, che propone un’indagine sulla forma e sullo spazio, sulla leggerezza del gesto e sulla relazione tra pieni e vuoti. Un atto scenico sospeso, dove la danza si fa respiro e contemplazione.